giovedì 26 novembre 2015

Les Friches parlano di QUIsSI GIOCA! al Teatro Testoni Ragazzi di Bologna



Sabato 14 novembre 2015, al Teatro Testoni Ragazzi di Bologna, si è tenuta  la terza edizione del convegno "Outdoor education - L'educazione SIcura all'aperto. Progettare gli spazi esterni", organizzato da Comune di Bologna, Università, Fondazione Villa Ghigi, Rivista Infanzia. 



 
Noi c’eravamo, vista la nostra vicinanza con i temi trattati e l’ incipiente progetto di rivalutazione delle aree verdi didattiche dei nidi comunali di Macerata. Molti ed interessanti gli interventi che si sono susseguiti sul palco, alcuni segnati emotivamente anche dai violenti fatti di Parigi avvenuti proprio la sera prima. Abbiamo ascoltato, appreso e conosciuto molto di realtà affini, di mondi avanguardistici e di persone positivamente controcorrente, di amministrazioni che fanno molto per le nuove generazioni e di insegnanti ed educatori che attingono dalla Natura ogni materiale didattico. Ci siamo perse in immagini e suggestioni cercando di cogliere da questo importante confronto il più possibile. 




Abbiamo anche fatto conoscere la nostra realtà con un focus sul progetto QUIsSI GIOCA! e buttando uno sguardo su quello che invece interesserà le aree verdi dei nidi, grazie alla possibilità di fare un intervento dal palco. Abbiamo mostrato quanto la nostra città voglia crescere verso un’educazione all’aperto e abbia rintracciato nel nostro approccio la giusta via per raggiungere dei validi obiettivi in tal senso. Il nostro lavoro è stato apprezzato molto dai presenti che non hanno esitato a chiedere ulteriori informazioni sui percorsi progettuali svolti e sulle modalità adottate.   



Les Friches si fa largo a livello nazionale tra le poche realtà che si muovono verso l’Outdoor Education cercando di riportare il bambino in un terrain vague ricco di ispirazioni e biodiversità, di creatività e avventura, di gioco e movimento.

martedì 24 novembre 2015

La classe di Psicologia dell'Educazione di Scienze della Formazione Primaria in trasferta al Piccolo Atelier Ramingo



Martedì 17 novembre la classe di Psicologia dell’Educazione del 4° anno di Scienze della Formazione Primaria, guidata della docente Paola Nicolini, è venuta al Piccolo Atelier Ramingo per partecipare ad una nostra attività. 




Dopo l’incontro ce ci era stato la settimana precedente nelle aule dell’Università, si è deciso con la docente che la tappa successiva di questa collaborazione sarebbe stata dedicata a qualcosa di creativo-manuale. Si è pensato così, nell’ottica delle istallazioni da realizzare per l’evento di sabato 21 novembre, legato all’albo illustrato “Le case degli altri bambini”, di lavorare con loro su due racconti del libro e su due spazi, cercando da qui di approdare all’allestimento di questi due ambienti. 




L’attività si è svolta all’interno di quello che a Borgo Ficana chiamiamo il palazzetto: l’unica unità abitativa soggetta a restauro conservativo che si spinga fino al secondo piano. Al piano terra avevamo posizionato in ordine i diversi materiali che i due gruppi avrebbero avuto a disposizione, poi, dopo la conoscenza del testo di riferimento, un gruppo si è posizionato al primo piano e l’altro all’ultimo. Hanno lavorato nell’ambiente  oggetto dell’intervento.




Dopo una prima analisi e confronto con noi su come declinare il racconto al fine di dar vita ad un’istallazione, le ragazze hanno riflettuto circa alcune idee con schizzi e descrizioni e poi si sono messe all’opera.  Ne sono usciti fuori dei lavori dal forte impatto suggestivo che hanno riportato una buona relazione tra rielaborazione e interpretazione del testo e traduzione creativo manuale calandola in un ambiente specifico. 




Questo lavoro collettivo di collaborazione e confronto ha dato degli ottimi frutti, frutti che il 21 saranno in mostra durante l’incontro con i due autori del libro: Luca Tortolini, scrittore e Claudia Palmarucci, illustratrice. 






Guardando già alla prossima tappa di questa stimolante collaborazione ringraziamo tutte le ragazze che con impegno e determinazione si sono messe alla prova tra mura di queste caratteristiche case in terra cruda.

venerdì 20 novembre 2015

Les Friches all'Università degli Studi di Macerata



Di recente abbiamo avuto modo di entrare in contatto con la docente Paola Nicolini e di poterle sottoporre all’attenzione il nostro lavoro. Avendo riconosciuto, in idee e percorsi, progettualità comuni, da un primo incontro di confronto ne è nata una stimolante collaborazione. 
Come prima tappa siamo state invitate a tenere una lezione alla sua classe di Scienze della Formazione Primaria, all’interno del suo insegnamento in Psicologia dell’educazione. Abbiamo calibrato il nostro intervento sul progetto QUIsSI GIOCA! sia quello svolto a Macerata sia quello che abbiamo realizzato presso l’area di interesse culturale di Rambona, Comune di  Pollenza. Partendo dalla natura della nostra associazione, che già dal suo stesso nome crea chiari suggerimenti, abbiamo cercato di spiegare un po’ quale sia il modo di progettare ed organizzare le nostre attività.  



Un approccio particolare e interdisciplinare che risente, positivamente, dei diversi  percorsi formativi fatti negli anni dalle tre socie fondatrici dell’associazione. Siamo arrivate a parlare dei due progetti chiarendo un po’ il percorso sotteso che c’è dietro.
L’esigenza di riportare il bambino in città evitando di creare ad hoc per lui spazi infantilizzati e isolanti in nome della sicurezza; permettere al bambino di misurarsi con metodi ed attrezzature reali, con i suoi pesi, le sue dimensioni e il suo rischio; stimolare, attraverso percorsi partecipativi, la cittadinanza attiva e il senso di appartenenza ad una comunità; restituire, con attività di autocostruzione, il valore del gioco al bambino in contesti ideali, come ad esempio il cantiere (terrain vague). Questi sono stati i punti sui quali abbiamo cercato di focalizzare il nostro discorso per portare i presenti ad entrare nel nostro approccio, a seguire i nostri passi alla luce dei risultati ottenuti.



La pubblicazione poi, relativa al percorso sviluppato nel 2014 in un’area a verde pubblico del quartiere Pace, Macerata è stata presentata come una documentazione attenta che vuole sia ripercorrere le tappe del percorso progettuale svolto sia essere un paradigma di una buona pratica che speriamo possa ripetersi in altri contesti generando delle buone pratiche.   




La classe, alla quale si erano aggiunti per l’occasione anche i dottorandi di quell’indirizzo, ha partecipato alla lezione intervenendo con domande e curiosità rendendo piacevoli e dinamiche le tre ore di lezione che avevamo a disposizione. 
Un’esperienza, questa,  che ci ha permesso di mostrare quanto lavoro e studio ci sono spesso dietro ai nostri percorsi progettuali, dietro a ciascuna attività che proponiamo.  Il nostro incontro si è concluso annunciando già la seconda tappa di questa stimolante collaborazione.

venerdì 13 novembre 2015

Le case degli altri bambini secondo Les Friches



Per la prima volta vogliamo dedicare un post ad un albo illustrato. Sabato 21 novembre avremo ospiti al Piccolo Atelier Ramingo, sia Luca Tortolini, scrittore, sia Claudia Palmarucci, illustratrice, ci è sembrato così naturale recensire il loro stupendo “Le case degli altri bambini”. In quel sabato pomeriggio di festa (16.00-19.00) , per omaggiare alcuni degli 11 racconti del libro, realizzeremo delle istallazioni all’interno delle accoglienti e suggestive case di Borgo Ficana, Macerata. Vi invitiamo a venirci a trovare!



Contravvenendo a quanto sosteneva Francis Bacon “Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate”, si finisce per fare, esattamente il contrario, tenendo in mano il bell’albo illustrato “Le Case degli altri bambini”. Le undici storie raccolte in questo albo edito dall’attenta casa editrice romana Orecchio Acerbo, sono veloci ed efficaci e giocando sull’innato sentimento di curiosità che gli ambienti familiari altrui generano.  Le illustrazioni, perfettamente concepite da Claudia Palmarucci, diventano la naturale culla dei nostri occhi avidi di particolari e di storie. La scrittura di Luca Tortolini ci dice molto di più di queste frasi che si rincorrono tra le pagine,  suggerisce, sussurra riportando un universo in un racconto.
 
 
Il libro, come racconta l’editore Fausta Orecchio, ci ha messo molto tempo a vedere la luce, forse perché a volte i testi molto aperti sono più complessi di quelli indirizzati o perché, la meticolosa Claudia Palmarucci, non è capace di fare lavori che non siano perfetti, e a volte la perfezione richiede tempo.
Non c’è completa assonanza né corrispondenza cieca tra testo ed immagini ma c’è complicità intima, la stessa che trova come ambiente ideale, la casa.



Palmarucci, nonostante la giovane età, riversa nelle sue illustrazioni un immaginario ampio e colto, frutto di anni di studio e di suggestioni. Niente nell’armonia delle sue immagini viene lasciata al caso, dietro ad ognuna di esse c’è il pensiero critico di chi cerca di osservare la realtà sempre più di una volta; c’è l’infanzia, c’è l’arte, c’è l’occhio, c’è il cuore, ci sono le origini, ci sono i ricordi. 



L’effetto del ritmo e l'intensità fluida dietro a questo testo ci regalano, in poche parole delicate ma intense, universi intimi e segreti, per questo affascinati. Questo albo illustrato è sorprendente e l’unione tra lo scrittore, l’illustratrice e l’editore ci ha regalato molto più di un semplice libro; ci ha fatto tornare bambini, sbirciare in altri mondi, ci ha raccontato realtà, anche dure, con delicatezza spiazzante, e mostrato, con curiosità affascinante e senza pregiudizi o banalità, le vite degli altri.